twitter
    Novità e info su cellulite e anticellulite

Come si forma la cellulite, il processo fisiologico

Vi siete mai chieste come si forma la cellulite? Quale è il processo di formazione? Come accade? Partiamo dall' inizio: il nostro corpo è costituito per il 60% d'acqua; un terzo di questa va a formare il liquido extracellulare, che è a sua volta composto dal plasma e dal liquido interstiziale. Quest'ultimo è contenuto in prevalenza nel tessuto connettivo ed è proprio qui che avvengono le graduali alterazioni che portano alla formazione della cellulite. Il tessuto connettivo si trova ovunque nel nostro corpo. Esso forma uno strato di sostegno sotto la cute, tiene in sito gli organi, costituisce le spesse partei esterne delle arterie e delle vene e forma delle guaine attorno alle fibre muscolari e alle cellule nervose, legandole assieme; sono costituiti da questo tessuto anche i tendini, che collegano i muscoli alle ossa e i legamenti che connettono le ossa tra loro.È dunque un elemento essenziale per il buon funzionamento dell'organismo, poiché tutti i fenomeni vitali dipendono da lui. Porta ai diversi muscoli e organi il nutrimento, l'ossigenazione, l'innervazione sensoriale e motrice necessaria allo sviluppo, al funzionamento e alla coordinazione del corpo. Allo sialo normale è estremamente floscio, leggero c senza resistenza, costituito da cellule e fibre sparse e da un liquido inconsistente.
La circolazione sanguigna è divisa in due parti: arteriosa e venosa. Le arterie partono dal cuore e "guidano" il sangue (appena ossigenalo dai polmoni) in periferia; inoltre assorbono i prodotti nutritivi, per distribuirli, a seconda delle necessità, a tutte le zone dell'organismo. Di notevole calibro all'uscita dal cuore, le arterie si ramificano gradualmente in sezioni minime (più sottili di un capello) nella zona dove svolgono gli scambi con i tessuti. Questi minuscoli vasi sanguigni si chiamano capillari. A questo livello vengono liberati i prodotti nutritivi e l'ossigeno.
La circolazione venosa presenta il fenomeno inverso: parte dai capillari venosi che hanno il compito di assorbire i prodotti di scarto dell'organismo e di condurli verso gli organi che li elimineranno. Le diverse ramificazioni di capillari si uniscono le une alle altre per formare delle piccole vene, che collegandosi a loro volta, formano dei vasi sempre più grandi fino a raggiungere il cuore. Durante il percorso il sangue venoso, attraversando gli organi di escrezione, si libera delle scorie e riporta al cuore il sangue pulito, pronto a essere ossigenato e a ricominciare il nuovo ciclo. Nel punto di unione del circolo venoso e arterioso, a livello dei capillari, i vasi lasciano filtrare un liquido incolore, sieroso, che rappresenta la vera essenza vitale dell'organismo. Tulle le cellule ne sono avvolte. L questo il liquido interstiziale: in esso le cellule trovano lutto ciò di cui abbisognano e vi scaricano i rifiuti. Questi scambi vengono regolali da due lorze esaltamente contrarie: la pressione sanguigna e la pressione osmotica delle proteine del plasma. I principali fattori predisponenti della cellulite sono alcune situazioni fisiologiche quali la pubertà, la gravidanza, la menopausa; particolari fattori razziali, ereditari, costituzionali; l'uso della pillola anti-concezionale; l'obesità, il diabete, e altre turbe metaboliche; le alterazioni dei ritmi biologici; l'inquinamento ambientale e le situazioni climatiche dannose; le turbe alimentari e digestive; le intossicazioni croniche; l'abuso di farmaci, fumo, alcool; la cattiva respirazione.
Accanto a questi, vi sono poi dei fattori determinanti che incidono in modo più diretto nell'instaurarsi delle situazioni necessarie a dare l'avvio al processo di formazione di cellulite. Rientrano in questo gruppo tutte le cause di rallentamento circolatorio distrettuale e molte cause di stasi circolatoria generale, quali le flebo e le linfopatie, il vestiario e le calzature inadatte, le alterazioni della postura.
Se il meccanismo è in perfetta efficienza, i tessuti vengono normalmente imbibiti e nutriti, ma se c'è una pur minima alterazione (anche solo pari allo 0,25% delle forze in gioco) le ripercussioni sul passaggio dei liquidi possono essere imponenti. Questo può accadere quando nei tessuti si accumulano scorie metaboliche in eccesso: è il caso dell'obesità, dell'abuso di alcool, di stress fisici e mentali.
La prima fase è caratterizzata da un ritardo, cioè da un rallentamento del drenaggio del liquido interstiziale. Il tessuto connettivo viene inondato da questo liquido. È per ora una semplice congestione. Il persistere di quest'ultima porta a una compressione dei vasi più importanti che. impossibilitati a svolgere il loro compilo normale, si dilatano. La dilatazione con il conseguente stiramento delle pareti aumenta la permeabilità venosa. Le vene lasciano filtrare verso l'esterno, nel tessuto connettivo, dell'altro liquido aumentando la pressione, la congestione e i fenomeni di blocco. Si instaura così un vero e proprio circolo vizioso che contiene già nelle fasi evolutive i "germi" della cronicità della cellulite.
Il liquido che si riversa nel tessuto connettivo contiene tutti i rifiuti che convergono dalle diverse cellule delle zone circostanti. Nel tentativo di ridurre i danni, il tessuto connettivo reagisce con un'azione proliferante, con lo scopo di avvolgere prima e di enucleare poi le sostanze considerate estranee. Si ha così un aumento di volume e un'alterazione chimica di alcune molecole. Da sottile e leggero,
il tessuto diventa più spesso, prende una consistenza gelatinosa e sempre più densa. In questo stadio, il fenomeno "buccia d'arancia" è generalmente trascurabile. A volte però, l'indurimento del tessuto di cellulite diventa così accentuato da produrre un'irritazione continua delle terminazioni nervose che può provocare dolore al tatto.
Si assiste qui all'irritazione lenta c cronica del tessuto sottocutaneo, che va incontro a importanti modificazioni: le fibre connettivali, originariamente a forma di maglia di rete, si organizzano in modo concentrico in maglie strette e dense che comprimono e soffocano tutti gli elementi. Il tessuto adiposo perde la sua normale struttura a "favo d'ape" e comincia a frammentarsi in micronoduli. I capillari gradatamente scompaiono; molte donne in questa fase riferiscono una diffusa varicosità, presente soprattutto sulle cosce.
Il processo continua e si sviluppa sempre di più. Il tessuto fibroso diventa ancora più compatto e si indurisce fino a sclerotizzarsi. Si formano dei macronoduli, costituiti prevalentemente da globi di tessuto adiposo, circondati da fasce di fibre connettivali. Il tessuto diventa inattaccabile, impermeabile e imprigiona nelle sue maglie dure e strette, senza possibilità di sfogo, i prodotti nutritivi, i prodotti di scarto, l'acqua, i grassi. È il quarto stadio della cellulite. La barriera appare insuperabile.Tutto può accumularsi, niente può filtrare.