Il termine scientificamente corretto della cellulite, anche se verrà immediatamente (e direi giustamente) cancellato dalla vostra memoria, perché troppo difficile, è dermo-ipodermo panniculopatia edemato-fibro-sclerotica ed è così complicato perché indica sia i tessuti interessati, sia l'evoluzione della patologia stessa.
Si tratta di una malattia di origine vascolare, che colpisce intere zone del corpo, prediligendo, però, gli arti inferiori e coinvolgendo tutti i tessuti da cui queste zone sono composte. Infatti, come molti sapranno, quando in una parte del corpo esiste una cattiva circolazione sanguigna (arteriosa, venosa o linfatica che sia) questa soffre in tutte le sue strutture, le quali si deteriorano più o meno velocemente in base alle loro caratteristiche, al tipo e alla gravità dell'alterazione circolatoria. Quindi, parlando di "cellulite", intendiamo parlare di un danno che tutti i tessuti della zona colpita ricevono, di un danno che porta progressivamente a una loro profonda alterazione perché essi stessi non posseggono una buona circolazione sanguigna. Fortunatamente, almeno in una fase iniziale, non si tratta di una cattiva circolazione arteriosa perché altrimenti i guai sarebbero molto più gravi; si tratta, invece, di un'alterazione della circolazione venosa e linfatica. Dato che il sangue venoso e la linfa servono a eliminare dai tessuti le sostanze di rifiuto, quando ciò non avviene, o avviene malamente, queste ristagnano con profondi danni là dove ciò si verifica.
Si tratta di una malattia di origine vascolare, che colpisce intere zone del corpo, prediligendo, però, gli arti inferiori e coinvolgendo tutti i tessuti da cui queste zone sono composte. Infatti, come molti sapranno, quando in una parte del corpo esiste una cattiva circolazione sanguigna (arteriosa, venosa o linfatica che sia) questa soffre in tutte le sue strutture, le quali si deteriorano più o meno velocemente in base alle loro caratteristiche, al tipo e alla gravità dell'alterazione circolatoria. Quindi, parlando di "cellulite", intendiamo parlare di un danno che tutti i tessuti della zona colpita ricevono, di un danno che porta progressivamente a una loro profonda alterazione perché essi stessi non posseggono una buona circolazione sanguigna. Fortunatamente, almeno in una fase iniziale, non si tratta di una cattiva circolazione arteriosa perché altrimenti i guai sarebbero molto più gravi; si tratta, invece, di un'alterazione della circolazione venosa e linfatica. Dato che il sangue venoso e la linfa servono a eliminare dai tessuti le sostanze di rifiuto, quando ciò non avviene, o avviene malamente, queste ristagnano con profondi danni là dove ciò si verifica.